
Presentazione progetto culturale “Voci dalla Terra del Vento”
Il progetto “Voci dalla terra del vento” consiste nel recupero, riadattamento, diffusione e salvaguardia del patrimonio musicale orale del territorio Acheruntino (nonché della Basilicata), conferendo ad esso nuova vita e dignità attraverso la rielaborazione musicale, la creazione di arte visiva dedicata, l’apertura di un portale d’archivio Online e la certificazione fonetica ADL (a cura della dott.ssa Patrizia Del Puente dell’Università degli studi della Basilicata). L’iniziativa si avvale del patrocinio del Comune di Acerenza ed il sostegno dalla Pro Loco città di Acerenza.
Il progetto nasce dalla necessità congiunta dei musicisti acheruntini Canio Giordano e Tiziano Cillis di dare il proprio contributo alla comunità ed assumersi la responsabilità artistica di riadattare in chiave moderna le melodie trasmesse oralmente senza snaturarne il senso e le intenzioni, anzi rendendole nuovamente fruibili al pubblico. Ciò è reso possibile non solo grazie all’utilizzo di nuove musiche e nuovi arrangiamenti, ma anche grazie a supporti di diversa natura come videoclip, pubblicazioni su disco e in digitale, conferenze, traduzioni multilingua, canali web. Tutto il materiale raccolto andrà via via a generare un archivio Online consultabile da chiunque, dagli studiosi agli appassionati o ai semplici curiosi della cultura locale.
La scintilla che ha acceso questo lavoro è stata senza dubbio la pubblicazione del volume del 2018 “Porzia Montanaro e gli anni del brigantaggio in Acerenza” ad opera dei ricercatori Antonio Giordano e Vincenzo Guglielmucci, nel quale vengono presentati e ricostruiti minuziosamente fatti storici documentati del passato. Tra questi vi la ricostruzione della vicenda di Don Oronzio Bigotti, sia a livello giuridico tramite documenti ufficiali d’archivio, sia a livello orale attraverso le testimonianze della canzone raccolte nell’arco di tre decenni a mezzo audio e video. La documentazione orale della canzone, tramandata da più fonti, consiste in una litania frammentata e disordinata nella memoria collettiva, ma grazie ad un lavoro di comparazione e ricostruzione dei fatti, si è riusciti ad ottenere infine il canto integrale, dal quale ha preso spunto il riadattamento moderno. Il brano è composto da numerose strofe, ed è stato testimoniato dalle registrazioni di tre concittadini acheruntini: sig.ra Teresa Rutilo, il sig. Rocco di Bono e la sig.ra Rosa Piizzi. La melodia ed il ritmo della solitaria voce di quest’ultima sono stati il flebile punto di partenza per l’elaborazione musicale operata da Canio Giordano per la rinascita della canzone, affidata poi alla solida interpretazione vocale del cantautore Tiziano Cillis. Ne è scaturito quindi un brano di circa 7 minuti, in forma di suite tripartita, che racconta le varie fasi dell’accadimento.
“La canzone di Bigotti” (La canzun d B’gott), è quindi il brano che fa da traino al progetto, una litania popolare di fine 1800, inquadrata nel periodo delle sommosse del brigantaggio, che canta la triste fine di un ragazzo chiamato Oronzo Bigotti, figlio di un facoltoso proprietario terriero, che suo malgrado viene coinvolto in una vendetta trasversale per mano dei briganti.
La produzione audio di questi anni, dalla registrazione al mastering è stata possibile grazie al connubio tra i mezzi privati dei musicisti e l’apporto di Innovation Lab, uno studio musicale/laboratorio creativo attivato dall’amministrazione comunale, che potrà garantire lo sviluppo del progetto. Nelle registrazioni sono coinvolte anche le maestranze musicali locali, che hanno risposto con entusiasmo e viva partecipazione. Ci auguriamo che il passato possa continuare a dare i suoi frutti, da gustare nel presente e preservare per il futuro.