Chiesa di San Laviero
La Chiesa di San Laviero, risalente al XVIII secolo, presenta una pianta rettangolare a navata unica con decorazioni plastiche tardo-barocche e accenni neogotici di fine Ottocento nelle finestrelle a sesto acuto. La chiesa fu menzionata per la prima volta nella visita pastorale di Mons. Antonio Ludovico Antinori (1754-1758). All’interno custodisce “La decapitazione di San Laviero”, olio su tela del XVII secolo di scuola napoletana, attribuita a Filippo Donzelli, allievo di Aniello Falcone (1607-1665), come emerge dal monogramma dell’artista lasciato sul dipinto. L’opera raffigura il Santo in ginocchio con le mani al petto e lo sguardo in estasi rivolto verso l’alto, mentre un uomo alla sua destra brandisce una spada nell’atto di levarla sul suo capo. Sullo sfondo sono visibili i profili delle due città in cui il Santo viene venerato: la natale Acerenza e Grumento, dove subì il martirio il 17 novembre 312 d.C. Sopra l’ingresso è situato un organo del Seicento in una cantoria di legno, sorretto da balaustre in stile tardo-barocco. Nella parte inferiore vi è un’iscrizione in caratteri cirillici.